giovedì 11 novembre 2010

Ricette di Novembre: Tozzetti Viterbesi ( da inzuppare nel Novello!)

Le ricette dei tozzetti variano di casa in casa, quindi è un po' generalista darne la ricetta. L'unico ingrediente che non può mancare sono le nocciole, anzi, LA nocciola, quella dei Monti Cimini, la cui raccolta viene effettuata dalla metà del mese di agosto fino alla metà del mese di novembre. Nel tozzetto tradizionale è da escludere la presenza di altri componenti, come i semi di anice o il liquore da questi derivato, il cioccolato fondente, l’uvetta sultanina, le mandorle o altro ma ognuno può aggiungere tutto quello che la fantasia gli suggerisce ( il bello della cucina sta in questo, no?!).
Mangiati a fine pasto con un giccio di Vinsanto o, perchè no, in un buon bicchiere di vino novello!
Mi raccomando, non chiamateli Cantucci!!!

Farina 1 kg, olio extravergine di oliva ( Viterbese ovviamente!) 200 ml ( oppure strutto, o margarina, o burro), uova 6, zucchero 600 g, nocciole tostate e sbucciate 600 g, lievito 1 bustina, buccia grattugiata di un limone (facoltativo 1 bicchiere di latte).

Disporre la farina setacciata col lievito, a fontana. Al centro sbattere bene le uova con lo zucchero. Aggiungere la buccia di limone, l'olio,il liquore e infine le nocciole intere. Amalgamare bene e impastare con le mani, aggiungendo farina finché il composto non sia ben fermo.
Formare dei filoncini larghi circa 4 cm . Disporli su una teglia con carta da forno e cuocere a 180° per circa 20 min. o fino a che non siano appena dorati. Sfornare e tagliare trasversalmente con un coltello affilato e formare dei tozzetti larghi circa 2cm . Disporli nuovamente nella teglia e infornarli a 160° per altri 10 min circa, per rendere croccante e biscottata la superficie del taglio.
Far raffreddare in forno aperto.

PS: non vedete la foto? è perchè ce li siamo mangiati tutti!!!!

Novembre : San Martino

"Aricordateve che li cornuti si dividono in 5 specie. Becchi, Cuccubboni, Becconi, Tribecchi e Calidoni. 1) Li Becchi so’ quelli che nun ce lo sanno d’essere; 2) Li Cuccubboni ce lo sanno e tireno a campa’ pe quieto vive; 3) Li becconi ce magneno sopra; 4) er Tribbecco e’ quello che porta l’amico a casa sua e se squaja co’ na scusa; 5) er Calidone poi e’ quello che porta lo stendardo ne’ la processione de San Martino: e’ quello che accompagna la moje a casa de l’amico"
San Martino è finita per diventare la festa dei cornuti, forse perché nel giorno dedicato al Santo si svolgevano, in più località, fiere di bestiame, per lo più “munito di corna”.
Secondo un’altra ipotesi, anticamente, si celebravano, proprio a novembre, 12 giorni di sfrenata festa pagana, di tipo carnevalesco, durante i quali avvenivano spesso gli adulteri.
I mariti traditi venivano fatti oggetto di scherno e di una vera caccia, sia pur simulata, nella quale essi dovevano interpretare il ruolo del cervo, animale dalle ricche e ramificate corna.

L'estate di San Martino: tre giorni e un pocolino, recita un famoso proverbio. Sono questi 3 giorni e mezzo di clima quasi estivo, i giorni in cui si apre il vino novello e finiscono simbolicamente le attività agricole.
Si narra che in una giornata d'autunno il cavaliere Martino, uscendo dalle porte della città francese di Amiens, dove viveva, si accorse di un povero vecchio quasi nudo e infreddolito.
Davanti a tale povertà, Martino, prese la sua spada e tagliò il suo caldo mantello di lana per donarlo al poveretto. Il sole a quel punto si mise a scaldare come in estate.


I maestri pasticcieri della Pasticceria Estense hanno preso alla lettera il noto proverbio veneto "Chi no magna l'oca a San Martin nol fa el beco de un quatrin" ed ecco che anche "l'oca di San Martino"entra a far parte della tradizione: un dolce lievitato dalla farcitura di crema all'arancia (come tradizione gastronomica vuole) a forma di oca. Purtroppo non sono riuscita a reperire la ricetta ma vi dirò, forse festeggeremo con qualche TOZZETTO inzuppato nel vino Novello!!!

Ricette di Novembre : i Sammartinelli - Biscotti di San Martino


Il sammartino può essere di vari tipi, sammartino o sammartinello, biscotto, tricotto, rasco (pasta morbida, inzuppata di liquore, scavata e riempita di crema di ricotta) e decorato (pasta morbida, scavato e riempito di conserva, glassato e merlettato con zucchero e decorato con un cioccolatino e frangette d'argento)



Sammartinelli Tricotti

500 farina(non specifica quale)
200 zucchero semolato
100 strutto
200 lievito madre
semi d'anice
cannella
sale
acqua1dl
burro per la placca

Setacciare la farina a fontana, versare al centro l'acqua tiepida, un pizzico di sale, lo strutto non sciolto e impastare con cura.
Aggiungere il lievito madre, lo zucchero, un cucchiaio abbondante di semi d'anice e un pizzico di cannella.
Impastare a lungo fino ad ottenere un composto elastico e morbido.
Ricavarne dei bastoncini lunghi, appiattirli un poco con le dita e avvolgerli a spirale.
Dare al rotolino una forma arrotondata, che stia nel cavo della mano, ma senza schiacciare.
Adagiarli su teglia e farli lievitare, coperti in luogo tiepido, finchè raddoppiano. ( circa 4/5 ore)
Infornarli nel forno preriscaldato a 200° per circa 15 minuti.
Sfornarli, lasciarli raffreddare e rimetterli in forno a 160° per altri 15 minuti, aprendo spesso e controllando che non scuriscano troppo.
Lasciarli raffreddare ancora una volta e rimetterli in forno, con lo sportello semiaperto, a 150° per 10/15 minuti,sempre con l'accortezzidi non farli indurire troppo.
Per mangiarli, se ne prende uno nel cavo della mano e si batte sul tavolo con un colpo secco:il biscotto si spacca e i pezzi si intingono nel moscato.

Ricette di Novembre : Dolce di San Martino

Il cavallo di S.Martino" è un dolce di pasta frolla dalla forma del Santo a cavallo con spada e mantello, ricoperto da pura cioccolata e guarnito con glassa di zucchero colorata, praline, caramelle e cioccolatini

Ingredienti
250 g di farina 00
125 g di burro
2 tuorli d'uovo
100 g di zucchero al velo
scorza di limone grattugiata
sale q.b.

Per la guarnizione:
confettini argentati
confettini colorati
frutta secca (pinoli, mandorle a scaglie, granella di nocciola
20 g di cioccolato bianco
20 g di cioccolato fondente
Preparazione
FAr ammorbidire il burro, unirlo allo zucchero amalgamando bene il tutto. Aggiungere le uova e i tuorli. Impastare velocemente per alcuni minuti con farina, sale e aroma di limone. Mettere l'impasto ottenuto in frigo per qualche ora, poi versarlo sullo stampo con la forma di San Martino a cavallo. Infornare a 180° ( preriscaldato)per 15-20 minuti.
Per la decorazione si può ricoprire il dolce con una glassa all'albume colorata, oppure una glassatura al cioccolato e con caramelle gommose, smarties, cioccolatin

mercoledì 3 novembre 2010

Ricette di Novembre: Salsa ai Mirtilli

200 g zucchero
250 ml di acqua
4 tazze di mirtilli freschi o surgelati
a proprio gusto : Noci Pecan , scorza d'arancia, uva passa, ribes, cannella, noce moscata, pimento.
In una pentola far sciogliere lo zucchero nell'acqua bollente.
Nello sciroppo, aggiungere i mirtilli, riportare a bollore e abbassare la fiamma.
Far sobbollire per 10 minuti fino a che i mirtilli si aprono.
A questo punto possiamo aggiungere gli ingredienti che più ci piacciono: ad esempio noci peacan, scorzette d'arancio e cannella.
Togliere dal fuoco, far raffreddare e mettere in frigo ( la salsa si addenserà).

Viene servita insieme al tacchino ed è un elemento imprescindibile del Thanksgiving e del Natale statunitense.

Ricette di Novembre: Zucca Caramellata


Il quarto giovedì di novembre si festeggia negli Usa il Thanksgiving Day ( il giorno del ringraziamento), istitutito nel 1623 come festa per la fine della stagione del raccolto.
40 milioni di poveri tacchini ci rimettono le penne,anche se spesso se ne prepara in grandi quantità per offrirlo alle persone bisognose. Altri piatti caratteristici sono la salsa di ossicocco (una tipo di cranberry) , quella bella salsa rossa che vediamo preparare nei film, la zucca caramellata, purè di patate dolci (Yam) e il pane di mais.






Butternut Candied Squash


1 zucca gialla grande
1 / 4 tazza di burro fuso
1 / 4 tazza di miele
1 / 2 tazza di noci pecan tritate finemente
cannella qb

Sbucciare la zucca e togliere i semi.
Cuocere in forno la zucca finche non diventa morbida.
Far raffreddare e tagliarla a pezzetti o a striscioline. Disporla in una pirofila e ricoprirla con il burro, il miele, le noci e la cannella.
Rimettere in forno per 15- 20 minuti


La stessa cosa si può fare con la patata dolce, ma ancora non l'ho provata!


http://zucconi.blogautore.repubblica.it/2009/11/25/zucche-tacchini-e-polli/

Dolci di Novembre : Fave da Morto

La tradizione di preparare in novembre le “fave da morto”, proviene dai nostri padri etruschi: prevedevano il dono ai defunti, nel periodo dell’anno a loro dedicato , di cose da mangiare, tra cui fave secche “nere”. L’usanza è stata tramandata dai Romani che la fusero con la loro religione.

( http://www.trekking-tiburzi.it/Ricettario/Vani.htm )

Questa è la ricetta che ho trovato in un vecchissimo quaderno di mia suocera

460 gr di mandorle amare tritate
700 gr di zucchero
50 gr di burro
2 cucchiaini di cacao amaro
cannelle
scorza di limone grattata

Si intride il tutto con le mani e si cuociono a forno moderato.

Credo manchi la dose di uova e che 460 gr di mandorle AMARE siano un po' troppi.

Personalmente le faccio così!

1 kg di farina, 1 kg di zucchero , 1 kg di mandorle tostate, 100 gr di burro, 50 g di liquore all' anice, 6 uova , cannella (circa mezza stecca).


Disporre a fontana la farina, lo zucchero, le mandorle e la cannella triturate, aggiungere le uova e il burro a pezzetti.
Mescolando il tutto con l'aggiunta dell'anice formare una grossa palla e lasciar riposare per un'ora circa.
Creare poi un bigolo e tagliare degli gnocchi di 3-4cm, dargli la forma di una fava aiutandosi con un coltello liscio (incidendo uno degli estremi e schiacciando un poco alcentro).
Disporre le fave così ottenute una vicina all'altra su una lteglia foderata concarta da forno e infornare per 45 minuti in forno preriscaldato a 180°C.

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Sia le fave da morto che le ossa di morto venivano preparate dal 1 al 4 novembre, mentre adesso si trovano nelle pasticcerie da ottobre fino alla fine di novembre, insieme ai brutti ma buoni, le faccette nere, i tozzetti e le ciambelline al vino.

martedì 2 novembre 2010

Dolci di Novembre: Ossa da Morto

Ecco una ricettina facile facile adatta a questo periodo dell'anno, parenti stretti dei brutti ma buoni ( prossimamente su questi schermi!) e già noti ai tempi dell'Impero romano: venivano mangiati durante il periodo delle Onoranze degli Avi a cui si richiedeva protezione per scacciare spiriti maligni e propiziare i raccolti. Ogni regione ha la sua versione, questa è quella di casa mia:

250 g di farina
150 di mandorle tostate
130 g di burro
130 g di zucchero
1 uovo e 1 tuorlo

scorza grattugiata di 1 limone

Tritare le mendorle insieme allo zucchero. Aggiungere il resto degli ingredienti, formare un panetto e mettere a riposare in frigo. Formare un lingo bigolo, tagliarlo a pezzi della lunghezza desiderat, dargli la forma di osso e disporli in una teglia ricoperta di carta da forno.
Cuocere a 180° per 15 minuti.

Per un effetto ancora più da osso, ricoprire i biscottini raffreddati con del cioccolato bianco fuso, far raffreddare e servire ( in questo caso fare le ossa più sottili)!

Happy (first)Postday!

Eccomi qua, a cercare qualcosa di adatto da scrivere per quest' occasione : il mio primo post.
Potrei cercare di spiegare in poche righe da dove arriva la passione per la cucina, se da mio nonno, da parte di madre, ristoratore per 40'anni, burbero chef dai lunghi baffi o da mia nonna, da parte di papà, madre di 6 figli, nonna di 8 nipoti, suocera di 4 nuore e cuoca ufficiale di tutti i Natali da che ne ho memoria.
Oppure potrei presentarvi la piccola Matilde, mia figlia, 2 anni, 14 kg, pasticciona come la sua mamma e golosa a dismisura, per la quale mi cimento in manicaretti salutistici ( senza grassi, pieni di vitamine e di colore) o in dolcetti per la colazione e la merenda.
Altrimenti potrei raccontarcvi delle mie diete e dei miei 7 kg in sovrappeso, dell'amore per la pizza che mangio una volta a settimana, fatta da me o dal mio pizzaiolo di fiducia Mario, alla pizzeria San Leonardo.
Ma forse comincerò così:
" Prego, entrate nella mia cucina!"