venerdì 28 gennaio 2011

Volemose bbbene: biscottini per San Valentino



Per la frolla la ricetta è facilissima, presa dal calendario Paneangeli del 2010.

300 gr farina bianca
100 gr zucchero a velo
1 uovo
125 gr burro a pezzettini
1/2 bustina lievito
un pizzico di sale
aromi a piacere ( vaniglia,cacao o scorza di limone)

per la farcitura basta setacciare circa 125 gr di marmellata e portarla ad ebollizione in un pentolino.


Mescolare in una terrina la farina, lo zucchero, il sale, gli aromi, l'uovo il burro e per ultimo il lievito.
Impastare fino ad ottenere un impasto liscio ed omogeneo.
Lasciarlo riposare una mezzoretta in frigo.
Infarinare la spianatora e stendere l'impasto con un mattarello fino ad ottenere una sfoglia alta 3-4 mm.
Tagliare con lo stampino grande circa 18 biscotti.
Rimpastare, ristendere l'impasto rimasto e tagliare altri 18 biscotti e con uno stampino più piccolo togliere l'interno per formare la finestra.
Disporli in una teglia coperta di carta da forno e cuocere per 6-8 minuti in forno ventilato a 170° ( 180° se elettrico).
Far raffreddare i biscotti,  disporre un cucchiaino di marmellata calda sopra i biscotti pieni e sovrapporre i biscotti vuoti. Volento si può spennellare la superficie con la confettura rimasta e cospargerene la superficie di palline colorate, codette o ciò che la fantasia vi dice!



 Ecco qua, un cuore con marmellata di prugne, rosso di passione per il mio amoroso amante amico e compagno Francesco e uno con marmellata di albicocche fatta con le mie manine per la mia amorosa figlia dolcissima  Matilde.

Vi amo più di ogni altra cosa al mondo, grazie per la meravilglia che siete!





con questa ricetta partecipo al contest di cuocicucidici


giovedì 27 gennaio 2011

Patate alla paracula


Posto questa ricetta per partecipare al contest si Cooking Elena " Edo ergo sum".
Il principio del contest è l'uomo è ciò che mangia” e che la personalità di una persona viene fuori anche da ciò che cucina.
E quale ricetta scegliere se non le patatine alla paracula???

Quanto di più semplice la nostra cucina tradizionale può offrirci: patate, olio, sale, pepe e a chi piace anche un po di aglio.


Basta tagliare le patate (in 4 parti, in 2 o a fettine come piace a me) lasciando la buccia. Se gli spicchi sono grandi fare degli intagli con un coltellino.
Sciacquarle ( o lasciarle a mollo, come si preferisce), asciugarle, metterle in una teglia, insaporirle e infornare.



Eccole qui le mie patatitne sfioziose!







mercoledì 26 gennaio 2011

ごま塩 da ごま, goma, semi di sesamo e 塩 shio, sale


No, non sono impazzita.
No, non so parlare il giapponese.
No, questa non è sabbia.

In attesa di pubblicare le ricettuzze con il lievito liquido, volevo presentarvi un elemento sempre presente nella mia cucina.



Se cercate un'alternativa al sale ( che come sappiamo è fonte di patologie croniche e degenerative) il Gomasio potrebbe essere una valida alternativa. Certo, considerando il fatto però che è a base di sesamo, le calorie che aggiungiamo sono un po', ma basterà regolarsi di conseguenza con l'olio.

Ma veniamo alla preparazione, più lunga a dirla che a farla.

 Per prima cosa bisogna far tostare il sesamo.
Dopo averlo sciacquato ed asciugato, metterlo in una padella, farlo imbiondire e abbassare il fuoco. Non appena i semini cominciano a scoppiettare, togliere la padella dal fuoco, senza mai far fumare il sesamo: libererebbe una sostanza amarissima e tossica chiamata sesamolo.
Nella stessa padella bisogna poi far asciugare il sale.
Il rapporto sesamo-sale può variare a seconda dei gusti e delle esigenze, partendo da un minimo di 6 parti di sesamo a 1di sale a un massimo di 20 parti a 1. 
Noi usiamo sale marino integrale, ma ognuno può usare quello che preferisce.




A questo punto non ci resta che pestare il tutto. La tradizione giapponese suggerisce di usare il suribachi, un mortaio piuttosto svasato le cui pareti e il fondo sono ricoperti da una serie di zigrinature, dei solchi obliqui di una certa profondità e si usa utilizzando un mazzuoletto di legno con dei movimenti circolari, sottoponendo il sesamo ed il sale ad un energia Yang.
Io che di queste cose non ne so nulla, (le riporto a titolo informativo per chi volesse fare le cose veramente per bene) ho usato un frullatore!

  La vedete l'energia Yin el mio gomasio???

Ora potete usare il gomasio ogni volta che usereste il sale.
Donerà ai  cibi un qualcosa di
 tostato ( ovviamente!) ma anche di arrosto!
E' ottimo nelle insalate, su carne e pesce alla griglia, su minestre e vellutate, nelle zuppe e sulla pasta. Perfetto per le verdure bollite o grigliate, ma anche su verdure al forno.
Praticamente sta bene su tutto!
Ora sta a voi scegliere: meno sale e più calorie, o più sale, meno calorie ma più ritenzione idrica e quant'altro!
PS: è talmente facile farlo in casa che non vale la pena andarlo a comprare!!!

domenica 23 gennaio 2011

Lievito Madre per viaggiatori: la conservazione per lunghi periodi.

Questo post è per Eleonora di "burro e miele" e per tutti coloro che non se la sentono di cominciare l'avventura con la pasta madre per mancanza di tempo, continui traslochi o altri motivi.


METODO 1:
La conservazione del lievito madre a bagno in acqua può avvenire per surgelamento: prendere una parte di pasta, metterlo in acqua e lasciarla venire in superficie; attendere per circa un'ora, poi metterla in frigo per qualche ora, poi trasferirla (sempre a bagno in acqua) nel congelatore.
Il lievito madre in queste condizioni può rimanere anche per lunghissimi periodi.
La scongelerete poi  a temperatura ambiente (20/22°C) nello stesso recipiente per circa 2 giorni, lasciandola lievitare per altre 24 ore per terminare la sua ripresa. A questo punto si potrà procedere alle normali operazioni di rinfresco. -

METODO 2:
porre in un cutter o un frullatore o una planetaria farina e lievito madre in pari quantità e mescolare a bassa velocità sino ad ottenere una polvere poi stenderla su un piano pulito e farla asciugare completamente. Quando sarà ben asciutta porla in sacchetti di plastica e passarla in frigorifero per la conservazione che può durare lunghi periodi.
Per ritornare al suo utilizzo aggiungere l'acqua e procedere alle normali operazioni di rinfresco fino ad ottenere un lievito madre a giusta maturazione.


METODO 3:
Con questo metodo possiamo mettere a riposare la nostra pasta madre anche per un anno ( nelle foto potete vedere le mie scaglie di Genuflessa, carine anche come idea regalo!!!)
Fare un rinfresco normale, poi, dopo circa 6-8 ore, farne un altro all 100% di idratazione ( es: 100 gr PM, 100 gr Farina, 100 gr Acqua).
Spalmare l'impasto ottenuto su un foglio di carta da forno, coprirlo con un panno di lino o cotone pulito, utilizzando due spessori per lasciarlo rialzato, e far asciugare per qualche giorno in un luogo, come si suol dire, fresco e asciutto.
Lo strato di pasta madre sarà diventata bianca e opaca e si staccherà facilmente dalla carta forno. Spezzettate la pasta e mettetela in un contenitore di vetro chiuso ermeticamente.
Per riattivarla basterà prendere una ventina di grammi di scaglie e metterle a rinvenire in 50 ml di acqua a temperatura ambiente. Lasciate riposare un paio d'ore poi aggiungete 40 gr circa di farina. Rimettette a riposareper un giorno.
A questo punto basterà fare dei normalissimi rinfreschi a distanza di 24 ore l'uno dall'altro per riavere la nostra pasta madre in piena attività!


             pasta madre in scaglie









Yeast on FoodistaYeast

venerdì 21 gennaio 2011

I'm back: Da Lievito Madre a Lievito Liquido

Vi presento Genuflessa, la mia pasta madre.
Ormai ha quasi un anno, e mi ha tradito solo un paio di volte. Ha un già un figlio accudito amorevolmente (spero!) da mia zia, che mi racconta di focacce e panini ma ancora mai di pane.
Ora, veniamo a noi: per farla mi sono affidata a Cookaround e FrancescaV, sbirciando comunque anche altri siti e qualche libro ( primo fra tutti "Pane e roba dolce" delle Sorelle Simili).
Ho scelto il rpocedimento più semplice utilizzando
200 grammi di farina 0, 100 grammi di acqua tiepida, 1 cucchiaio di miele di acacia e 1 cucchiaio di olio extravergine d’oliva con cui ho unto la ciotola di vetro (che ormai è diventata la casetta di Genuflessa) e la superficie della pasta.
Ho impastato il tutto e ho messo a riposare per 48 ore, trascorse le quali ho ripreso il panetto ( che dovrebbe pesare circa 300 gr), ne ho tolto 100 gr circa e con i rimanenti 200 gr ho proceduto con il rinfresco con una proporzione di 2:1 aggiungendo 200 grammi di farina 0 e 100 grammi di acqua tiepida. Ho unto di nuovo ciotola e pasta con dell'olio e ho rimesso a riposare.
Dopo 24 ore, stesso procedimento :  200 grammi di farina 0, 100 grammi di acqua tiepida  e 200 grammi di pasta madre.
Ho ripetuto questo procedimento per una decina di giorni, poi hocominciato ad allungare i tempi tra un rinfresco e l'altro, ogni 2 o tre giorni. Con gli avanzi di pasta facevo delle tigelle o delle piadine, aggiungendo alla pasta un po' di farina, zucchero, sale e una puntina di bicarbonato.
Dopo un paio di mesi, Genuflessa è passata in frigorifero: facevo rinfreschi ogni 5-6 giorni, dopo il rinfresco facevo stare un po' fuori dal frigo e poi la rimettevo dentro.
Il lievito è pronto quando raddoppia in circa 3 ore, e il taglio a croce che viene fatto sopra l'impasto è bello fiorito.
Se come me volete farla stare in frigo, bisogna fare 2-3 rinfreschi ravvicinatio prima di utilizzarla, perchè con il freddo i lieviti si "addormentano".
Per utilizzarla negli impasti in sotituzione del lievito di birra calcolo circa 300 grammi di pasta acida per un chilo di farina 0; in caso di farine povere di glutine bisogna però utilizzare circa 400 grammi per un chilo di farina.

Ma perchè complicarsi la vita, quando c'è il licoli?
Cos'è? semplicemento l'acronimo di LIevito in COltura LIquida.
Per il procedimento mi sono affidata  a C'è di Mezzo il Mare, a Peccati di Gola e di Amicizia, a .profumi e colori....... passando per il pasto nudo e  come sempre per Cookaroud, ma soprattutto su Coquinaria il post di GP Mari.
 Con 8 passaggi ho portato la mia PM ad un livello di idratazione del 130%, ma procediamo per gradi.
Non ho rispettato degli orari fissi, cmq ogni rinfresco è stato fatto a distanza di 8-12 ore.

Primo passaggio: 10 gr pasta madre + 10 gr manitoba + 6 gr acqua
 L'acqua è il 60% della pasta madre, la fermentazione era ancora poca ma già visibile.
2°  tutta la coltura (25 gr circa) + 25 gr manitoba + 18 gr acqua
L'acqua è il 70% della coltura.
3° 60 gr circa di coltura ( tutta quella preparata) + 60 gr manitoba + 48 gr acqua
L'acqua è l'80% della coltura, la fermentazione ha incominciato ad essere vigorosa.
4°  50 gr della coltura preparata + 50 gr manitoba + 45 gr acqua ( l'importante è rispettare le proporzioni)
L'acqua è il 90% della coltura. Il resto resto della coltura l'ho usata per fare dei panini allo yogurt
5° 50 gr di coltura + 50 gr manitoba + 50 gr acqua
L'acqua è il 100% della coltura. Ho usato il resto della coltura per fare delle focacce al rosmarino e alle olive
6° 50 gr di coltura + 50 gr manitoba + 55 gr acqua
L'acqua ha superato la coltura: ora è al 110%
7°  50 gr di coltura + 50 gr manitoba + 60 gr acqua
L'acqua è il 120% della coltura.
Qui ho addirittra aspettato 24 ore, ma non per scelta!
8°  50 gr di coltura + 50 gr manitoba + 65 gr acqua
L'acqua è il 130% della coltura. Ora il nostro LiCoLi, lilì, bianca o LiMaLi come volete chiamarlo, è pronto per essere usato.
Io ho fatto subito un poolish con 50 gr di LiCoLi, 100 gr di farina e 100 gr d'acqua ha riposato tutta la notte e la mattina dopo ho fatto il mio primo pane con LiCoLi!
Se invece lo avessi messo in frigo per utilizzarlo in seguito, prima del poolish avrei dovuto fare due rinfreschi con la proporzione al 100 % ( 100 gr licoli, 100 gr acqua, 100 gr manitoba), poi il poolish vero e proprio con 50 gr di coltura, 100 di acqua e 100 di manitoba).
Un altro metodo è quello degli pseudo-rinfreschi, usando lo stesso peso di acqua e farina e un TOT di licoli "a piacere", per esempio  20 gr licoli, 10 gr acqua, 10 gr manitoba, si fa riposare 6-8 ore e si fa un altro pseudo rinfresco 40 gr licoli ( tutta la coltura precedente, 10 gr acqua e 10 gr di manitoba e così via fino a raggiungere la quantità desiderata di licoli e si procede con la panificazione senza fare il poolish.
Ovviamente questo è quello che ho capito dalle mie incursioni notturne nei vari blog e forum.
Se avete suggerimenti, vi prego di darmeli, se invece avete domande, vi prego non fatele, per scrivere questo post con tutte le spiegazioni ci ho messo 2 giorni perchè tutto il procedimento è più difficile a dirlo che a farlo!
A presto con le ricettuzze e le fotuzze!!!

aggiornamento: dimenticavo! Sono una spacciatrice di pasta Madre! Se per un qualsiasi motivo non ve la sentite di dar vita con le vostre manine ad un lievito, chiedete a me per la zona di Vetralla e Viterbo, altrimenti, per altre zone d'Italia, fate un giretto su http://pastamadre.blogspot.com/  e cercate il pusher più vicino a voi!



Yeast on FoodistaYeast

martedì 18 gennaio 2011

Ci sono!!!

Eccomi qui!!! sono stata un po' assente ma  ho fotografato tutte le  mie "creazioni"!
Per adesso sto pasticciando un po' con il lievito liquido, ma voglio preparare un post coi fiocchi, con tutte le spiegazioni, i link utili, le foto e le ricette.
Se qualcuno è interessato posso mettere anche i link alle vostre pagine, se avete ricette, metodi, belle foto, consigli per libri e chi più ne ha più ne metta, intando io lavoro!
Negli ultimi 10 giorni ho preparato

BAGELS
PANE SFOGLIATO A FISARMONICA
PANINI AL MIELE IN FORMA
PRETZEL
e
GIRASOLE SEMI-INTEGRALE

Le ricette le ho rubacchiate in giro, ma ho non preoccupatevi in ogni post riferirò da dove ho preso lo spunto originale.
Quindi a presto con le nuove ricettine!
Baci baci

giovedì 6 gennaio 2011

Vassoietto di tentazioni: Baci di dama

 Solitamente sono più belli, lo so...ma non potete ( o forse si?) capire quanto "sono stati" buoni!!!

Il principio è questo:
stesso peso di mandorle, farina e zucchero e burro.
Io ho fatto
   100 gr mandorle
100 gr zucchero
                                                100 gr farina
                                             100 gr burro
                                                                  (1 tuorlo- non è obbligatorio)
                                                                      opzione: 30 gr di cacao amaro

Frullare le mandorle con lo zucchero senza far uscire l'olio.
Unire il burro e la farina, formare un panetto e mettere a riposare in frigo.
con uno scavino da gelato formare le palline ( si può anche formare un bigolo, tagliare tutti pezzettini uguali e dare la forma, poi far riposare  nuovamente in frigo).
                                                                                                 
 

  A questo punto infornare a 160° per 15-18 minuti .
Far raffreddare e unire con cioccolato fondente fuso, con cioccolato bianco fuso o come ho fatto io con la crema di nocciole Novi con 45% di nocciole ( contro un misero 13% della Nutella!!!).


Eccoli i miei Baci, il cui incontro è suggellato da cioccolata a profusione....gnam gnam....



Purtroppo le mie palline hanno perso forma in cottura,
sono rimaste in forno un momento in più e...
spatasfrash, si sono ammosciate tutte!!

Fortunatamente, il sapore non ne ha risentito!!!
Dimenticavo:
per la farcitura al cioccolato:
sciogliere a bagnomaria
100 g di cioccolato (fondente o bianco)
50 g di burro
40 g di panna
mescolare bene e lasciare raffreddare


Qui alcuni particolari: come si può notare le mandorle non erano proprio in farina, ma qualche pezzetto era rimasto più grande,  il che non era per niente fastidioso!

Bhè, dai anche se non erano proprio bellissimi vi assicuro che non sono durati molto!!!!

mercoledì 5 gennaio 2011

Vassoietto di tentazioni: alfajores de maizena ricoperti di cioccolato

 Eccoli qui in alto, un boccone di lussuria direi!!!
L'unica cosa macchinosa è fare il dulche de leche che mi ha portato via tre ore buone!
Per il dulce de leche:
1 lt di latte Alta Qualità
250 ml panna fresca
500 gr circa di zucchero
1 bacca di vaniglia
1punta di cucchiaino di bicarbonato
Mettere a scaldare il latte con la panna, aggiungere lo zucchero e mescolare fino a che non risulta sciolto. Aggiungere il bicarbonato, mescolando per non far uscire il tutto dalla pentola. Nel caso fosse stata aggiunta la vaniglia, dopo un'ora che il composto sobbolle è il momento di toglierla.
Possono servire anche 3 ore prima che il composto diventi bruno e raggiunga la consistenzadi una crema spalmabile. Per ulteriori delucidazioni vi mando qui, al blog della scienza in cucina di Dario Bressanini.
Per gli alfajores:
3 tuorli
80 gr zucchero
80 gr di maizena
80 gr circa di farina 00
Battere i tuorli con lo zucchero, la maizena e tanta farina quanta basta perchèl'impasto si stacchi dalla ciotola.
Stendere l'impasto e tagliare dei dischetti da 5 cm di diametro.

Far cuocere senza far dorare a 170° per 25 minuti circa
Assemblare i dischi con un cucchiaino di dulce de leche ( un cucchiaino, suvvia.....)
Ricoprire con cioccolato fuso.

Per la copertura al cioccolato:
Procedere con il temperaggio del cioccolato: sciogliere il cioccolato finemente spezzettato in un contenitore a bagnomaria raggiungendo la temperatura di 45-50° C dopodiché abbassare la temperatura a 25-28°C (ponendo il recipiente in acqua fredda o lavorando il cioccolato su un piano di marmo); una volta raggiunta la temperatura riscaldare nuovamente la massa raggiungendo i 30°C.
Ora è pronto per ricoprire i nostri alfajores!

Per il temperaggio vi rimando a "Cookaround" qui e al blog di Maurizio Santin "Golosamente" qui.

E le altre tentazioni????
sono ( anzi dovevano essere)
baci di dama con crema alle nocciole Novi
baci di dama con ripieno al cioccolato bianco

e per finire, in primo piano, delle deliziosissime pastine al pistacchio, prossimamente su questi schermi!!!!

martedì 4 gennaio 2011

Golosità: Rotolini brioche con uvetta e cannella

  La mia idea di partenza era quella di fare i cornetti sfogliati, che infatti ho preparato e surgelato per la mattina della befana.
Ma prima di cominciare con la sfogliatura mi sono rubata un po di pasta, l'ho stesa con il mattarello, l'ho spennellata con del latte, spolverizzata di cannella e tempestata di uvetta secca.
Una goduria ve lo posso assicurare.

Per la pasta brioche:
500 gr farina ( 1/2 manitoba e 1/2  farina 00)
100 zucchero semolato aromatizzato alla Vaniglia

50 gr burro morbido
un uovo piccolo
10 gr lievito di birra

200 ml latte Alta Qualità
50 ml acqua
un pizzico di sale
scorza  grattugiata di mezzo limone


Ho fatto un lievitino con il lievito di birra, il latte e 150 gr. di farina manitoba. Ho lasciato riposare la pastella per un ora circa.
Con la farina rimasta ho formato la fontana, al centro ho messo il lievitino e il resto degli ingredienti. Ho impastato fino ad ottenere una pasta elastica e liscia che si staccava bene dal piano di lavoro. L'ho lasciata riposare una mezzoretta, poi, in una ciotola coperta dalla pellicola l'ho infilata in frigorifero per tutta la notte.


 Stamattina, ho preso metà dell'impasto, l'ho steso, spennellato di latte ( si potrebbe anche con burro fuso)e spolverizzato di cannella (nel caso si usasse il burro eviterei la cannella e metterei solo zucchero semolato)
Ho lavato l'uvetta in acqua tiepida, lasciandola in ammollo una decina di minuti, e lo "sparsa" sulla pasta.
Ho formato un rotolo, tipo strudel, lo ho allungato un po' con le mani rotolandolo e tirandolo sul piano di lavoro, poi ho tagliato in pezzi lunghi 7/8 centimetri.
Li ho disposti sulla teglia e li ho fatti  lievitare 3 ore circa.
Li ho infornati infornati a 180° (in forno già caldo) per 20-25 minuti.

Ancora caldi li ho spennellati con sciroppo di zucchero e spolverizzati di zucchero semolato




Et Voilà! 
Sarà stata l'eclissi di sole, sarà stata la mia golosità, ma mi sono sembrati bellissimi ma soprattutto BUONISSIMI!!

Ricette 2.0: le ricette made in italy






Da oggi faccio parte di Ricette 2.0!

Sul sito non sono presenti ricette complete: la visualizzazione delle ricette è di poche centinaia di caratteri e poi l'utente arriverà sicuramente nel vostro sito. incrementandone le visite.
L'obiettivo principale di Ricette 2.0 è quello di selezionare i migliori siti italiani di cucina e inserirli nel miglior motore culinario italiano del web. Ogni singolo sito è prima visionato e poi inserito.

Il progetto Ricette 2.0 (si legge Ricette Duepuntozero, si clicca www.ricette20.it) nasce dal matrimonio tra la passione per la buona cucina e la passione per il web. Centinaia di blog dedicati alle ricette ma qualcosa mancava: la possibilità di ricerche mirate su siti qualificati.

lunedì 3 gennaio 2011

48h di lievitazione e tanto amore- Pizza di capodanno: lenticchie e salsiccia

Come promesso, eccola qui!
Nonostante i vari " ma poi, chi la mangia?" e "ma lo fai solo per rispettare la tradizione", io ne sono riuscita ad assaggiare solo uno spicchietto; eh, si, la mia pizza con lenticchie e salsiccia è andata a ruba, gradita soprattutto dal più scettico del trio ( Francescoamoremio ovviamente!)

 Per prima cosa ho preparato le lenticchie, ma non delle lenticchie qualsiasi: quelle di Onano, che mia zia mi regala tutti gli anni ( per mia immensa gioia). Non hanno bisogno di ammollo ma vanno scelte una per una, vista la quantità di sassolini che ci si trova dentro!
Le ho scottate in acqua bollente salata.
Nel mentre ho fatto soffriggere olio Extra Vergine ( di Vetralla ovviamente), sedano,carota e cipolla e maggiorana, ho aggiunto una salsiccia intera ( ma ovviamente si può mettere il cotechino, anzi si dovrebbe!), ho sfumato con del vino bianco, ho aggiunto le lenticchie con due mestoli di acqua di cottura circa mezzo barattolo piccolo di pomodori pelati sciacciati con le mani, sale e pepe.
Ho cotto a fuoco moderato, aggiungendo di tanto in tanto dell'acqua di cottura delle lenticchie. Poco prima della fine della cottura ho preso la salsiccia, l'ho tagliata a fettine e l'ho rimessa nella pentola ( stesso procedimento se fosse cotechino), dopo un paio di minuti ho spento.
  Dato il recente acquisto del fornetto PizzaExpress, per la pizza ho fatto un "semplice" impasto con farina, acqua, lievito e sale senza aggiungere alcun grasso, secondo la disciplinare della "vera pizza napoletana stg".
Per 1 kg di farina"00" ho usato
circa 3 gr di Lievito di birra
circa 500 ml acqua
circa 1 cucchiaino di sale
Ho formato l'impasto ed ho lasciato lievitare 24 ore circa in frigorifero nella parte alta.
Ho sgonfiato l'impasto e l'ho messo di nuovo a lievitare per una notte nella parte bassa del frigo ( il cassettino  della verdura per intenderci). La mattina, intorno alle 10:00  ho formato i panetti da più o meno 200gr l'uno, li ho disposti in 2 contenitori e li ho rimessi in frigo. Intorno alle 17:30 li ho tirati fuori fino alle 19:00 quando ho cominciato a stendere la prima pizza.
 Steso il primo panetto, l'ho condito con lenticchie, salsiccia dagliata a rondelle, mozzarella fresca e una spolverata di parmigiano.
Ha cotto del PizzaExpressDelice per circa 5 minuti, uscendone fragrante e invitante. Un giro d'olio e via, in tavola; il tempo di girarmi per stendere la seconda pallina d'impasto e....puff, me ne è rimasta solo una fetta...
Ma non preoccupatevi, me ne sono preparata una tutta per me con pomodoro, alici, capperi, olive nere,provola e un trito di erbette fresche!
Poi per la gioia dei miei 2 critici gastronomici personali, una Margherita, una Napoli, due Napoli, Napoli secondo estratto..... e per finire una bianca con prosciutto cotto e mortadella tritati insieme....
Come cenone di Capodanno è stato il massimo, sicuramente da ripetere!